Letteratura ed informazione giornalistica
In questo periodo, così denso di accadimenti pubblici come di riflessioni private, ho avuto modo di meditare sulle differenze che...
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Letteratura ed informazione giornalistic
In questo periodo, così denso di accadimenti pubblici come di riflessioni private, ho avuto modo di meditare sulle differenze che distinguono la letteratura e la comunicazione giornalistica. Questa insolita riflessione, così lontana dalla mia consuetudine, è forse profondamente legata alle pieghe dell’animo che mi ispirano come lettrice e come operatore di comunicazione. Quando leggo un quotidiano scelgo un universo privato: la casa, la mia camera, il mio tempo mediato attraverso le esperienze di donna matura, integrata nella città che amo e della quale mi circondo, come un pesce nel suo mare. Ed è singolare come la cronaca descritta da un quotidiano è spesso lontana da me, anche se gli accadimenti che vi si susseguono sono, in senso esclusivamente geometrico, prossimi alla mia vita. Tutt’altra esistenza mi trascina quando apro la mente ed il cuore ai classici. Kafka, Balzac, Dostoevskij: essi mi invitano a superare d’un balzo, almeno per qualche tempo, la linea che separa il mio universo attuale e quello, ormai eterno, dal quale essi mi chiamano, mi lusingano, mi inquietano. E’ il fascino misterioso della letteratura, di quella scrittura estranea alla volatilità della cronaca, alla miseria di un tempo che scorre vanamente, senza che rimanga traccia degli uomini e...