Il viaggio di ritorno
“Ogni finestra, appena socchiusa, diventa un occhio curioso che si spalanca sull’accoglienza, abbracciando senza pregiudizi, né omissioni.
Questi luoghi, in attesa di trasformazione, sono cantieri di una decrescita felice, dove l’umanità ritrova sé stessa. Offrono doni senza chiedere nulla in cambio: racconti di vita intessuti di sacrifici e piccole gioie, profumi avvolgenti di pane appena sfornato e frutti appena raccolti dalle vicine campagne. Quando la folla parte, rimane chi custodisce la memoria di ciò
che è stato e di ciò che sarà, in una fitta trama fatta di feste popolari, di canti e balli tradizionali, di ricette tramandate di madre in figlia, di storie che si intrecciano nel tessuto della vita quotidiana.
È nei paesi che la relazione tra l’uomo e il suo ambiente diventa una danza di energia, di scambio emozionale, in cui si crea intimità, familiarità e legami indelebili. Qui, la vicinanza è il fondamento su cui si erige la connessione tra l’uomo e la natura, tra gli esseri umani.
In questo crogiolo umano, il tempo si dilata, rispettoso delle memorie custodite e della generosità dell’ospitalità. Le porte aperte invitano al convivio, i profumi delle pietanze seducono i sensi, i sorrisi accolgono con curiosità e la conversazione scorre senza fretta.
E tra il lento fluire del tempo e dei racconti di vita vissuta, si comprende il vero significato di un paese.”
Questo il mio discorso conclusivo che ho tenuto in occasione de “Il il viaggio di ritorno”, evento dedicato al Turismo delle radici, svoltosi a Gangi lo scorso 30 aprile.
In quanto direttrice artistica della Istituzione Gianbecchina, sono stata onorata di presentare, scrivere e trasmettere anche la mia visione sull’argomento a questo convegno, durante il quale illustri componenti del ministero, nonché coordinatori nazionali e regionali Italea, hanno arricchito profondamente il dibattito. Gangi è un incantevole borgo che irradia bellezza in ogni angolo.
I suoi eventi culturali fungono da legame, rafforzano le radici della comunità e celebrano l’eccellenza locale.
Una manifestazione di cultura che ha unito i suoi concittadini e ha valorizzato le bellezze di questo piccolo diamante tra le Madonie, e che ha contribuito a preservare l’identità e il patrimonio di tutta la regione Sicilia.