Bruno Cataldo e i suoi viaggiatori

Si tratta di soggetti diversi, ciascuno col suo nome, che hanno in comune “pezzi mancanti” ed un bagaglio.

Gli addetti ai lavori hanno interpretato e commentato ampiamente queste sculture che reputo interessanti ed intense.

Credo che il messaggio più immediato abbia a che fare con ciò che si consuma fino a dissolversi durante il viaggio esteriore ed interiore di ogni soggetto.

Contrariamente a molti, ritengo che il bagaglio, differente a seconda dei personaggi, non costituisca soltanto l’elemento distintivo di chi viaggia, bensì il luogo di ciò che si è guadagnato lavorando, recuperando, sperimentando, vivendo.

In altri termini : un oggetto comune come una valigia finisce per rappresentare il thesaurus dell’uomo, ossia quel valore aggiunto via via costituito in modo più o meno intenzionale o consapevole.

Per tale ragione, dunque, il bagaglio ha sempre un ruolo preponderante nella scena costruita.

Si tratta di una liberissima e personalissima interpretazione, diversa da quelle più diffuse, fondata esclusivamente sulle emozioni che arricchiscono, integrandosi efficacemente, il panorama cittadino genovese. 

Del resto: il fine dell’opera d’arte non è  proprio quello di suscitare emozioni ed interpretazioni?

Aurora Fumo

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