Jago, la scultura è un’arte Italiana fin dal 500
Oggi vi racconto di Jacopo Cardillo (in arte Jago) uno sculture Italiano contemporaneo, nato a Frosinone nel 1987.
Uno dei più famosi del XX^ secolo, apprezzato in tutto il mondo così tanto da essere il primo ad aver inviato una scultura nello spazio “the first baby”. I suoi genitori erano un architetto e un’insegnate di storie dell’arte, e fin da piccolo ha sempre respirato arte ed ha coltivato una passione per la scultura: cresce ammirando la pietà di Michelangelo (da cui da adulto si ispirerà per creare la sua “Pietà”).
Jago fin da piccolo umanizza i grandi geni, come ad esempio Michelangelo, guardandolo non come un dio ma esplicitando il lato terreno, anche Michelangelo è stato un bambino, con le sue fragilità e debolezze. E tutto questo per quanto banale a volte viene sopraffatto dalle grandi opere che ha lasciato ai posteri, quindi se anche Michelangelo era umano e ha fatto queste opere, anche io posso essere un grande artista.
Per Jago la scultura è un creare senza tornare indietro, è l’essenza del creare.
Lo scrittore scrive e se sbaglia o vuole cambiare le parole che ha utilizzato cancella. Per Jago lo scalpello è una penna senza possibilità di tornare indietro. Jago inizia a scolpire a 18 anni, non avendo i soldi per il marmo, inizia a scolpire sui sassi, questo diventerà per un periodo il suo tratto distintivo. Decide di dare una rappresentazione di come un sasso possa plasmarsi in figura, rispettando però una parte di esso e lasciandola illesa. È il periodo di diffusione di Facebook e pubblica le sue opere sul social network appena nato e comincia da li a vendere le sue opere e a farsi conoscere fino a diventare lo scultore di fama mondiale che è adesso. In un mondo dove l’arte punta ad essere sempre più astratta, Jago fa rivivere l’artigianato tramite la sua scultura che sembra quasi sorpassata, punta al futuro. Riprendere l’arte del passato ed immergerla in un futuro. Riprende le sculture del 500 come la pietà di Michelangelo e il cristo velato di Sanmartino e le fa proprie le ri immagina. rispettando sempre i grandi artisti ma dandole un volto nuovo, ed è forse questo il motivo per cui Jago è grande, perchè rappresenta passato presente e futuro.
Daniele Ficarra