Prova costume ed altre catastrofi
Il mare è bello sempre, sia che sia calmo, quando è accarezzato dalla brezza leggera che salva dal caldo torrido delle nostre estati, sia che sia freddo e grigio come in inverno.
Il mare siciliano è davvero uno spettacolo, sia che si tratti del Mediterraneo, sia quello della costa tirrenica. Io lo amo profondamente e non potrei stare in una città che non fosse bagnata dal mare: mi mancherebbe il respiro!
Ricordo quando da piccola, trovandomi di fronte a questa immensa distesa d’acqua, mi affidavo al passo fermo di mio padre per bagnarmi e sempre con lui, riuscii a diventare un’abile (adesso decisamente meno) nuotatrice.
Il mare ha un fascino unico; lo senti complice anche quando crescendo, diventa il luogo di incontri, risate, divertimenti e non vedi l’ora di ritornarci per rincontrare chi ti fa battere il cuore e speri che t’inviti a fare il bagno con lei/lui.
Il mare ha il rumore delle onde che s’infrangono, il grido dei pescatori, il sapore del sale, il colore del cielo, è proprio difficile rinunciarci!
Eppure, dal mare arriva anche un grido di speranza, a volte, direi spesso, inascoltato! E’ la strada percorsa dai barconi intasati di uomini, donne, bambini in cerca di una nuova vita che, in alcuni casi, lascia soltanto una scia di morte e dolore.
Quanto rischio in mare, eppure quanta determinazione, voglia di cambiare il destino ed andare incontro all’ignoto.
Mettersi nei panni dell’altro e vedere il mondo da un’altra prospettiva, ti consente anche di guardare il mare come un titano di fronte al quale la vita e la forza di un uomo, sono quasi impercettibili ed invisibili.
Ma il mare è anche vita: la fauna ittica è quanto di più affascinante ci possa essere in questo nostro straordinario pianeta, ma ahimè, anche questi meravigliosi abitanti sottomarini, si sono ritrovati a fare i conti con un altro terribile mare: quello di plastica!
Non sappiamo ormai cosa arrivi sulle nostre tavole, ma è certo che le microplastiche appartengano al cibo quotidiano dei nostri splendidi e variopinti pesci.
Studi scientifici dimostrano che già nel periodo prenatale, nel sangue delle puerpere, si trovino microplastiche per via del cibo assunto durante la gravidanza e che questo possa altresì determinare l’incidenza dell’aumento di patologie, anche di tipo psichiatrico, fin dalla nascita.
Povero mare, inconsapevole, ma testimone sintomatico di tutte le trasformazioni operate dall’intervento dell’uomo!
E adesso, con questo caldo insopportabile, non ci resta che andare a fare un bel bagno a mare! Beh, non resta altro che superare la classica prova costume ed ognuno ci metta il suo! Speriamo che abbia una silouhette ecologista e che la sappia portare bene
Maria Grazia Maggio