Combattere gli stereotipi tra una tela e l’altra.
Il mondo dell’arte femminile oggi.
Nell’articolo precedente abbiamo parlato delle donne che in passato si sono fatte strada nel mondo dell’arte, oggi vorrei fare una panoramica di come il mondo artistico si interfaccia con le donne.
Per farlo ho deciso di fare una chiacchierata con Maria Pia Testa, (in arte Mapi). Giovane artista e studentessa di Arti Multimediali presso la iuav di Venezia, Mapi si è appena inserita nel mondo delle gallerie d’arte.
Iniziamo con la prima e fondamentale domanda, Cosa significa essere donne nel mondo dell’arte contemporanea?
“inizio col dire che, per come vivo io i gender e considerando che la mia carriera da artista è appena iniziata, non posso ovviamente parlare per tutti, ma per quello che ho vissuto, non penso di essere invalidata in quanto donna, il panorama artistico adesso è sicuramente in trasformazione, intorno a me vedo delle donne che ce la stanno facendo, ovviamente parlando sempre di contesto emergente, indubbiamente le donne hanno più spazio e io questo lo vivo. Adesso ci sono generazioni diverse, prima per fare successo dovevi avere almeno 20/30 anni di gavetta sulle spalle, adesso il mondo è molto più veloce e si riesce a “sfondare” prima. Per quanto riguarda il mio ambito quindi l’illustrazione e la curatela vedo emergere sempre più donne. Invece magari nella pittura ci sono molti più tabù. Nella mia vita mi è sempre capitato però di collaborare con artisti unicamente di sesso maschile. Io quasi un’anno fa feci un Tirocinio in Lapponia per un’artista di nome Anders Sunna mi hanno accolta nella squadra e non mi hanno mai fatto sentire inadatta, ma quando poi andammo ad esporre e vedi il contesto di una Galleria d’arte contemporanea, mi resi conto di essere l’unica donna, e questo mi fece riflettere molto.
Secondo te, esporre ed essere notati nel panorama artistico, è più difficili in quanto donne?
L’arte è un mondo che fa molto appoggio alle conoscenze. Non penso dipenda dal fatto se si sia donna o uomo. Per quanto riguarda me io vedo diverso realtà e posso dirti che nel panorama Italiano io vedo molto donne lavorare ed esporre. Invece magari in Svezia non ho visto donne lavorare nel pratico ma nella gestione della galleria, la curatrice della mostra era una donna e la manager della galleria idem.
Hai un modello a cui ti ispiri nel mondo dell’arte?
“La persona a cui mi ispiro è un’uomo si chiamava *Darren Lynde Mann*. Lui era un pittore; uno spirito libero. Viaggia ed esponeva in tutto il mondo. Quindi vedere una persona che stava alle sue regole e che comunque riesce ad emergere è stata una grande ispirazione per me, per me lui era un maestro.”
Guardando la tua arte vedo molto donne in essa, cosa ti ispira a dipingere?
Sono spesso molte donne, dipende molto dallo stato emotivo in cui mi ritrovo, quando dipingo mi ritrovo spesso a ricercare la mia parte più intima. Dipingo figure femminili perché, provenendo da una famiglia Meridionale , mi ispiro molto alle donne della famiglia anche se mi ritrovo agli antipodi rispetto a loro. Magari non mi ritrovo a combattere gli stereotipi nell’ambito artistico ma mi ritrovo a combatterli nel mio ambiente familiare, anche il fatto che io sia partita e che abbia scelto una strada diversa rispetto a quella che magari immaginavano per me, mi da molta ispirazione per fare la mia arte.
Daniele Ficarra