Un pomeriggio di cultura e giornalismo a Mondello
Marina Turco ed Elvira Terranova protagoniste con Rosa Di Stefano al Glam Hotel
Domenica 13 ottobre, nella splendida cornice dell’Hotel Glam di Mondello, le giornaliste Marina Turco ed Elvira Terranova hanno condiviso le loro esperienze professionali e personali durante l’incontro “Un tè con l’autore“. Sotto un sole quasi estivo, con il golfo di Mondello a fare da sfondo, le due volti noti del Giornale di Sicilia hanno raccontato le loro carriere, sogni e progetti futuri, incantando un pubblico attento e numeroso.
L’evento, condotto con raffinata eleganza da Rosa Di Stefano, si è aperto con un elogio al pubblico presente e al successo della rassegna, che nell’arco di un anno ha coinvolto oltre 100 autori di romanzi, saggi, libri per bambini e autobiografie. Di Stefano ha sottolineato come la cultura riesca ancora a mobilitare tante persone, definendo il pubblico “meraviglioso” e lodando l’importanza di incontri capaci di stimolare riflessioni profonde e offrire nuove prospettive.
La passione per il giornalismo di Marina Turco
Marina Turco, giornalista del Giornale di Sicilia, ha ripercorso la sua lunga carriera, iniziata negli anni ’90. Definendosi “artigiana del giornalismo”, ha raccontato di aver scelto di restare fedele alla professione, nonostante i dubbi che l’hanno accompagnata. “Chi esce riesce”, ha scherzato Marina Turco citando un vecchio proverbio, spiegando però di aver deciso di rimanere per dare il suo contributo al giornalismo locale. Prima donna alla guida del telegiornale di Sicilia, Turco ha affrontato le sfide del mestiere in un mondo mediatico in continua evoluzione, difendendo sempre la trasparenza e la correttezza come valori imprescindibili.
Marina Turco ha parlato delle profonde trasformazioni del settore, tra la crisi della carta stampata e l’ascesa del digitale, ma ha espresso il suo orgoglio per il ruolo centrale che il Giornale di Sicilia continua a svolgere. “La perfezione è difficile da raggiungere, ma il rigore è fondamentale”, ha affermato, rivolgendosi ai giovani giornalisti con un messaggio chiaro: “Leggete molto e mantenete viva la curiosità”. Marina Turco ha ricordato con emozione i suoi reportage sui trent’anni dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio, che hanno segnato una svolta nella sua carriera, sottolineando l’importanza di raccontare le realtà locali, specialmente su temi cruciali come la mafia.
Elvira Terranova: dal cuore dell’Europa alla cronaca siciliana
Elvira Terranova ha offerto al pubblico una prospettiva diversa, frutto del suo percorso unico. Nata a Francoforte sul Meno, ha deciso di trasferirsi in Sicilia nel 1983 per seguire la sua passione per il giornalismo. Diventata giornalista professionista nel 1998, Elvira Terranova ha seguito processi di mafia e casi giudiziari di rilievo, come quelli di Giulio Andreotti, Bruno Contrada e Marcello Dell’Utri, fino ad arrivare a processi contemporanei come quello di Matteo Salvini. La sua carriera è stata anche segnata da esperienze che vanno ben oltre i confini del tribunale. Nel 2011, durante un naufragio a Lampedusa, Elvira Terranova si è distinta per aver salvato decine di migranti, un gesto che le è valso la medaglia d’oro al valore civile.
Raccontando quell’episodio, ha descritto l’orrore e il caos di una tragedia in mare: “Erano ore disperate. Il mare nero e freddo inghiottiva vite mentre noi, sulla riva, cercavamo di fare il possibile”. Ha spiegato come quell’esperienza l’abbia profondamente segnata e l’abbia spinta a raccontare con ancora maggiore dedizione le storie di migranti e naufragi, spesso dimenticate dai media. “Le parole hanno un peso enorme”, ha detto Elvira Terranova, riflettendo sul potere del giornalismo di portare alla luce ingiustizie e tragedie. Il suo impegno nella cronaca giudiziaria e sociale è stato riconosciuto nel 2016 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
Interrogata da Rosa Di Stefano su cosa significhi oggi fare informazione, Elvira Terranova ha sottolineato l’importanza di un giornalismo coscienzioso, capace di verificare ogni notizia, soprattutto nell’era dei social media, dove la rapidità e la superficialità rischiano di prendere il sopravvento. Ha rimarcato il ruolo cruciale dell’informazione locale per dare voce a storie che altrimenti verrebbero ignorate. “I migranti non sono numeri, sono persone, e dobbiamo continuare a raccontare le loro storie”, ha affermato con determinazione.
Il valore della parola e del giornalismo
Durante l’incontro, il dibattito si è arricchito di riflessioni sull’uso responsabile del linguaggio e sull’importanza di cercare la verità. Le giornaliste hanno condiviso consigli di lettura: Marina Turco ha suggerito “Menzogna e sortilegio” di Elsa Morante e “La montagna incantata” di Thomas Mann, mentre Elvira Terranova ha raccomandato le opere di Dacia Maraini e Marguerite Duras.
Un impegno costante per raccontare la realtà
“Il giornalismo è un servizio pubblico”, ha concluso Marina Turco, rimarcando come in un mondo dove la partecipazione elettorale è in calo, il racconto delle storie – anche quelle più difficili – rimanga fondamentale per la democrazia. Un pensiero condiviso da Elvira Terranova, che ha aggiunto come la cronaca debba continuare a dare voce a chi non ne ha. Tra i temi più delicati citati dalle giornaliste, i naufragi di Lampedusa e Cutro emergono come simboli di una realtà che non può essere ignorata.
Rosa Di Stefano ha chiuso l’incontro citando Spinoza: “Viviamo nel tempo delle passioni tristi, ma la voglia di capire e reagire deve prevalere. Grazie a Elvira e Marina per il loro impegno nel raccontarci la realtà”.
Francesco Pintaldi