Primo presidente donna in Sicilia della Federalberghi. La mia gratitudine e commozione

Questo mio nuovo incarico significa tutta la mia vita. I miei affetti più cari sono condensati anche in questa sfida personale di amore e cura di ciò che mio marito Nicola coltivò con passione e talento.
Riporto il testo del mio discorso di insediamento alla nuova carica di Presidente di Federalberghi Palermo e provincia.

“Cari amici, colleghi e membri di Federalberghi, è, per me, un onore e un privilegio essere stata nominata Presidente di questa grande realtà, che, da sempre, rappresenta l’eccellenza dell’ospitalità italiana. Ma, oggi, più che mai, mi sento presa da emozioni forti e contrastanti. La mia nomina non può prescindere dal ricordo di una persona che è stata per tutti noi un punto di riferimento: mio marito, Nicola Farruggio.
Nicola è stato un leader appassionato e una figura insostituibile per la nostra associazione e per l’intera comunità alberghiera siciliana. La sua dedizione, la sua visione e la sua capacità di lottare per i diritti e il futuro del nostro settore sono qualità che resteranno, sempre, impresse nel nostro cuore e nella nostra mente. In questo momento di grande responsabilità, sento il peso di dover raccogliere l’eredità che Nicola ha lasciato, con il cuore pieno di gratitudine per il suo impegno costante e per tutto ciò che ha fatto per noi.
Ma, adesso, è il momento che la nostra associazione guardi anche al futuro. Non possiamo fermarci al passato, per quanto significativo esso sia. Federalberghi Palermo, sotto la sua guida, ha ottenuto
moltissimi risultati, ma, il nostro settore è in continua evoluzione, e noi dobbiamo evolverci con esso.
Oggi, più che mai, è necessario catalizzare le comuni energie nella consapevolezza forte che gli esiti vincenti si ottengono sempre da un lavoro di squadra nonché da un continuo dialogo e confronto tra gli
imprenditori, tutti, del settore turistico ricettivo.
Si deve perciò lavorare insieme per rispondere alle sfide di un mondo che cambia velocemente: la pandemia, la sostenibilità, la digitalizzazione, i cambiamenti nelle abitudini di viaggio. E questi sono
solo alcuni degli aspetti che ci impongono di rinnovare la nostra visione, di costruire un futuro migliore per i nostri associati e per l’intero comparto turistico siciliano.
La mia successione, non la vivrò come un obbligo claustrale verso un passato da ripetere in modo standardizzato o da recuperare nostalgicamente; sarà, bensì, un continuo innestare processi innovativi
con saldi ancoraggi nei percorsi già attuati. E ciò, sempre al fine di non trovarmi, mai, in un “ritardo strategico”. Il passaggio, quindi, sarà vissuto, da me, come un’opportunità di cambiamento e innovazione,
sempre pensosa, tuttavia, dei risultati e delle esperienze pregresse. Il passaggio quindi, sarà per me, un’opportunità di cambiamento vissuto come continua ricerca di un’innovazione sempre spontanea e
naturale in cui, tuttavia, si innesti il mio bagaglio personale, teorico ed esperenziale già da me maturato.
Non esiste un cammino che possa essere percorso da soli. Ed io, non voglio percorrerlo da sola!
Il mio impegno sarà quello di lavorare fianco a fianco a tutti voi, di ascoltare le vostre istanze, le vostre idee e le vostre proposte, perché solo insieme possiamo costruire un futuro di successo per il nostro
settore.
Vivrò questo mio ruolo, pertanto, come una trasmissione di responsabilità, eppure con volontà continua di apertura e ricerca del nuovo ma, sempre rivolta, come sarò ad una tradizione davvero
onorevole e degna di riconoscimento.
Sono poi, convinta, profondamente, che senza passato, mai, si possa comprendere, veramente, il presente; Che senza stratificazione di memorie e tradizioni, mai, ci possa essere autentica innovazione.
Per me, non c’è storia senza radici, consapevole che le radici sono e devono essere ALI per volare alto e andare lontano.
Ringrazio quindi, dal profondo del cuore, tutti coloro che hanno riposto fiducia in me e nel mio lavoro; lavoro questo che, mi auguro, possa essere un nuovo tassello di una solida struttura musiva, nella speranza di imprimere un timbro nuovo, all’opera armonica e ben assemblata già da chi mi ha preceduto.
Grazie.”

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