Intervista a Maria Giambruno

Se c’è qualcosa che l’appassiona non se la lascia scappare facilmente. E di passioni, Maria Giambruno, ne ha davvero tante, buttandosi a capofitto su qualunque tipo di iniziativa culturale, turistica e sociale che possa dare visibilità, sviluppo e prospettive alla sua città. Stilare un elenco delle attività sulle quali negli anni si è impegnata sarebbe lungo e corposo. Perciò abbiamo deciso di fare una chiacchierata con lei su uno degli appuntamenti estivi più attesi dell’anno, stiamo parlando di  Una Marina di Libri, il Festival dell’editoria indipendente del quale è ideatrice e promotrice, e che nasce all’interno dei progetti portati avanti dal Centro Commerciale Naturale Piazza Marina & Dintorni. 

Una Marina di Libri nasce come rassegna itinerante, viene ospitata in alcuni dei luoghi più suggestivi della città, un modo per coniugare bellezza monumentale e cultura? 

Direi proprio di sì. Nelle quattordici edizioni realizzate fino ad oggi abbiamo portato migliaia di persone a scoprire i luoghi del centro storico della città. Siamo stati i pionieri a Palermo e, ancor prima che nascessero altri progetti come “Vie dei Tesori”, ad esempio, abbiamo coinvolto decine di migliaia di persone a vedere la città in modo nuovo passeggiando tra vicoli, piazze e siti di pregio. Dalla prima edizione che si è svolta in maniera itinerante dal Foro Umberto I (ex Khalesa) a via Alloro, dallo Steri con la Vucciria di Guttuso e le carceri dell’Inquisizione al complesso monumentale di San Domenico con il museo del Risorgimento, dalla GAM con la Galleria Comunale all’Orto Botanico, vero e proprio museo a cielo aperto, è stato un crescendo di bellezza. E oggi con gli ultimi appuntamenti ospitati all’interno del Parco di Villa Filippina stiamo contribuendo a rilanciare e valorizzare uno spazio urbano che era destinato all’oblio. 

Negli anni sono arrivati a UMdL grandi nomi della letteratura, c’è qualcuno che ricorda con maggiore affetto o che le ha trasmesso entusiasmo?

Non vorrei fare torto a nessuno, abbiamo avuto scrittori e scrittrici di altissimo livello, ma non potrò mai dimenticare la folla che ha accolto Andrea Camilleri alla GAM o Alicia Giménez-Bartlett. Pubblico numerosissimo e in visibilio anche negli ultimi anni per Alessandro Barbero, con pullman di ragazzi e ragazze arrivati da tutta la Sicilia per assistere alle sue presentazioni.   

Una Marina di Libri è un po’ trasversale, piace ad adulti e bambini, c’è un segreto che vuole svelarci?

Nessun segreto (ride). Semplicemente la consapevolezza, maturata da mamma, dell’importanza di far crescere i propri figli nella bellezza. Credo molto nell’esempio e per un bambino andare con i genitori o con i nonni a una fiera del libro trovando i propri spazi e linguaggi è un modo per trasmettere cultura, sensibilità e rispetto per il bene comune. Sin da subito abbiamo cercato di realizzare un programma gratificante per gli adulti e attrattivo per i bimbi. Tantissimi gli  appuntamenti per i più piccoli con teatro, laboratori didattici, creativi e di animazione. E poi un occhio attento all’arte in tutte le sue forme espressive: teatro, fotografia, musica anche etnica, pittura, scultura, vivaismo. 

Tutto da sola?

Assolutamente no! Una Marina di Libri è un progetto dietro cui c’è la presenza di Antonio Sellerio e Ottavio Navarra, due editori che danno l’anima per realizzare ogni anno un Festival sempre più bello. E poi c’è un gruppo di lavoro affiatatissimo che discute, si confronta, propone, da Gaetano Savatteri, direttore letterario dal 2021, a Masha Sergio, Serena Bella, Valentina Ricciardo, Maria Di Piazza, Maria Romana Tetamo, Salvo Leo, Giuseppe Veniero (attuale presidente del CCN). E insieme a loro gli editori che ogni anno portano in Fiera proposte interessanti. A questo proposito desidero ringraziare in particolar modo gli editori palermitani e quelli siciliani che non fanno mancare il loro prezioso contributo. Una curiosità. Sa che grazie a Una Marina di Libri in Sicilia il numero delle case editrici è cresciuto notevolmente? Segno che le buone cose aiutano a crescere!

Qualche anticipazione sulla quindicesima edizione?

L’edizione di quest’anno si svolgerà, come da consuetudine, nella prima decade di giugno e sarà ospitata, ancora una volta, da Marcello Barrale a Parco Villa Filippina. La squadra sta lavorando per definire il programma che avrà ospiti prestigiosi e importanti sorprese. 

Una curiosità. Ha parlato all’inizio del CCN – Centro Commerciale Naturale Piazza Marina & Dintorni che promuove il festival. Ci spieghi meglio.

Il CCN è un organismo nato nel 2009 a seguito di una visionaria riforma della Regione che ha introdotto i CCN tra i soggetti cui affidare il rilancio delle nostre città attraverso la messa a rete delle attività – economiche e culturali – presenti sul territorio. Un tentativo virtuoso di creare alleanze tra commercio, beni culturali e attività di promozione per rivitalizzare i centri storici puntando su strategie già felicemente sperimentate in altre città, soprattutto all’estero. 

Negli anni come CCN ci siamo intestati campagne difficili come la progressiva pedonalizzazione delle piazze e di alcune aree del centro storico; oggi sembra superfluo parlarne ma ricordo ancora le battaglie per liberare dalle auto la piazza dei Vespri, di fronte alla GAM, che era un vero e proprio orrore sia per l’abusivismo e il malaffare che come immagine della città. Abbiamo promosso l’arredo urbano, portato avanti iniziative legate alla raccolta differenziata dei rifiuti, fatto sì che Palermo, grazie a Una Marina di Libri, divenisse Capitale della Cultura per il 2018. Insomma, quando abbiamo dato vita al CCN, avevamo una gran voglia di ridisegnare la bellezza di Palermo sia dal punto di vista urbanistico che culturale; purtroppo il Sindaco, che ha riconosciuto i CCN (a Palermo erano sei) come propri strumenti di promozione con delibera del Consiglio Comunale, non è stato capace di dare adeguata attenzione al rivoluzionario progetto, vanificando il tanto lavoro fatto. E ancora oggi si fa una gran fatica a trovare le risorse per realizzare il Festival che, nonostante la partecipazione umana attivissima, ha dei costi strutturali non indifferenti. 

Margherita Gigliotta

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