Confessioni di un Sicario

Ci sono personaggi nati dalle pagine dei libri che provano a vivere anche fuori da esse. Bussano e ci chiedono di entrare nelle nostre case, alla ricerca di altre possibili vite, in una complice alleanza tra lettore ed autore. Alcuni li accogliamo, altri appena conosciuti li lasciamo andare tra le righe che ne hanno raccontato la loro genesi. Sarà lo stesso per il Sicario? Protagonista di storie avvincenti, il Chillero è un personaggio misterioso che conosce fatti e misfatti della nostra Palermo. Nella sua lotta contro il male ci pone domande, interrogativi che vogliono uscire dalla narrazione per cercare risposte sul potere, la giustizia, le leggi, la libertà, l’etica.

Vogliamo conoscerlo?

Mi presento, ho 55 anni sono nato a Palermo, ho pochi capelli in testa e tutti bianchi, tuttavia posso contare su un fisico ancora asciutto. Non provate a chiedermi come mi chiamo, non vi è concesso di saperlo, vi basti sapere che per gli amici sono il “Chillero”. Mi diletto a giocare nell’esclusivo Tennis Club 2 di Palermo.

La mia Infanzia? L’ho vissuta nei quartieri bene di Palermo, ma non pensate che sia snob. Ho studiato in famoso liceo di preti che mi ha dato un’ottima formazione classica di cui mi compiaccio senza dissimulazioni. Conosco il tedesco, l’ho studiato al Goethe Institut dalla signora Grippi. Mia madre è stata una professoressa di filosofia in un importante liceo della città, mio padre era un funzionario della banca più grande della Sicilia.  Di professione sono un sicario, il mio è un lavoro routinario, quasi noioso. Mi piace parlare poco o niente, ma ascolto ed osservo molto. Amo la buona cucina, soprattutto a base di pesce, che deve essere accompagnata sempre da un buon vino rosso freddo, ma anche il bianco non lo disdegno. Adoro la musica, soprattutto la nostra, penso che possiamo competere con artisti internazionali, ai quali non abbiamo nulla da invidiare, tanto per citarne alcuni: Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso, la PFM di Franco Mussida e di Franz Di Cioccio e potrei fare anche un elenco di autori italiani di musica classica e non solo.

Che altro dirvi? Lilli è la mia compagna, lei è una dura nell’azione ma ha anche il suo lato tenero, credo che in lei si realizzi il contrastante binomio di eros e thanatos.

La mia prima missione mi è stata assegnata dal Tribunale, per il quale lavoro da tanto tempo ma di cui posso dirvi molto poco, anzi a dire il vero mi piacerebbe discuterne con voi. Giustizia e tribunali, un argomento che ci riguarda da vicino.

Ho vissuto tempo fa, un periodo difficile, durato circa sei mesi, in cui il Tribunale non mi commissionava omicidi, ero preoccupato perché non era mai successo prima. Di solito le cadenze erano state frequenti. Non saprei ancora oggi darvi una spiegazione, so per certo che mi sono ritrovato nella mia Palermo a giocare una mortale partita a scacchi. Non era una partita a tavolino, ma la stessa Palermo era diventata una scacchiera ed io la pedina.

Gli incarichi comunque non mi mancano, il penultimo addirittura mi ha visto braccato da agenti del servizio segreto inglese. La questione è complessa e riguarda Shakespeare, ne ho parlato nel penultimo romanzo della trilogia di cui sono protagonista: “Il sicario e Shakespeare”.

La missione, che in questo momento mi vede all’azione, è al mercato storico di Ballarò. Un mercato che voi conoscete bene, ma che forse, distrattamene e superficialmente, non vi richiama il mortale circolo economico del crac. La storica Ballarò dai colori disordinati, dagli intensi profumi di pesce, di carne e frutta, nasconde altra merce; mercanzie dai grandi affari loschi, cristalli da sballo. Sembrano trasparenti ma non lo sono, puoi vederli nelle morti di quei giovani che hanno chiuso gli occhi al futuro. Ma questa è la storia in cui sono protagonista nell’ultimo romanzo del mio demiurgo, Vito Lo Scrudato.

Il tribunale, ente imprevedibile, mi commissionerà altri incarichi, ma per quelli già conclusi vi affido alla lettura della trilogia.

Marisa Di Simone

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